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La compressione dei diritti al tempo del covid

Si sente iin questi mesi paragonare l'olocausto e la persecuzione degli ebrei all'obbligo del Super Green Pass.

È vero, il paragone è spropositato e fuori luogo.

Tuttavia stiamo accettando una compressione dei diritti senza una congrua giustificazione.

Il vaccino, che va fatto, non ha infatti alcuna capacità di tutelare la salute pubblica. Chi si vaccina infatti continua ad essere contagioso qualora positivo.

Probabilmente meno di un non vaccinato, ma nessuno oggi, su base empirica, potrebbe affermare di entrare in un bar dove ci sono solo vaccinati senza mascherina per bere il caffè e sentirsi al sicuro.

Dati sulla differenza della capacità di trasmettere il virus fra vaccinati e non vaccinati non ce ne sono.

Ad oggi il vaccino è un elemento importantissimo, ma è uno strumento meramente di tutela personale, come la corretta alimentazione e il non fumare, come il casco in moto e la cintura di sicurezza.

Questo non è sufficiente per comprimere i diritti di chi, sebbene senza alcuna motivazione logica e sulla base di tesi deliranti negazioniste, decide di non tutelare sé stesso.

Quanto ai reparti pieni, essi lo sono perché la politica ha deciso da almeno 30 anni a questa parte di disinvestire nella sanità pubblica, e non per colpa dei non vaccinati.

Se ad oggi non curano i malati oncologici e anche per un'appendicite è difficile farsi operare è perché hanno chiuso ospedali invece di aprirne di nuovi, non hanno assunto nuovi ospedalieri (medici infermieri et similia), e non certo perché il 10% della popolazione non si è vaccinata per un virus che ad oggi è di gran lunga meno letale del ceppo originale. Continuando ad indicare i non vaccinati come i responsabili di questo caos sanitario non si fa altro che giustificare la politica che ha tolto fondi alla sanità pubblica invece di aggiungerne.

Il Super Green Pass e l'obbligo vaccinale avevano un senso quando il vaccino sembrava immunizzare chi lo faceva.
Oggi non più, e questi toni continui da guerra civile, questa grammatica e questo vocabolario denigratorio dal sapore leghista, questo accanimento contro chi non è vaccinato cominciano ad essere sempre più stucchevoli.

Noi siamo il Paese che cura anche Bernardo Provenzano. E questo è un motivo di orgoglio per qualuque italiano.

I diritti, chiunque ne sia beneficiario, sono una cosa seria, un fatto di civiltà e vanno preservati e difesi come un cristallo.

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