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Trump, democrazia e social network: un ottimo precedente

trumpI principali social network chiudono o sospendono l'account di Trump.
Questa è una buona notizia per la democrazia statunitense e, a cascata, per quella di tutto il mondo.
Questa decisione rappresenta un ottimo precedente . Lo è per una serie di ragioni e nessuna di queste riguarda l'operato di Trump o la sua politica.

I social network negli USA sono delle libere imprese economiche in una libera terra.
Tradotto: le aziende nei limiti della legge possono fare quello che meglio credono.
E questo perché gli USA non sono né la Cina, né la Corea del Nord e nemmeno la Russia.

Se una libera impresa avesse avuto un obbligo di legge o una potente moral suasion (una pressione psicologica) per cui sentivano di non avere il diritto o il potere di sospendere l'account di un politico allora voleva dire che gli USA erano davvero sul baratro della dittatura e che l'economia era subordinata al potere politico come in Cina, in Corea del Nord e in Russia. 

Secondo i cosiddetti T&C (termini e condizioni d'uso) di quei social network Donald Trump ha violato le regole di utilizzo delle loro piattaforme private.
Se Jackson Smith (nome e cognome di fantasia di un cittadino medio statunitense) avesse violato quelle norme allora quei social network gli avrebbero sospeso l'account immediatamente.

Ecco i social network hanno dimostrato di non essere né la Cina né la Corea del Nord e nemmeno la Russia e quindi ne consegue che nemmeno il presidente degli Stati Uniti può essere al di sopra di leggi e accordi al pari di ogni altro libero cittadino.
Anzi probabilmente da un Presidente ci si aspetta un maggiore rispetto di norme e accordi quindi la violazione è in definitiva ancor più grave se commessa da un presidente. 

In secondo luogo nulla vieta a Trump nel Paese cosiddetto "Land of opportunity" di assumere domani stesso 20 mila programmatori e costruire in 1 mese un social network tutto suo in libera e spietata concorrenza con gli altri e con una linea editoriale avversa alla politica della nuova presidenza di Biden.
E questo può accadere perché gli Usa non sono né la Cina, né la Corea del Nord e nemmeno la Russia: si può fare

Va poi detto che è stato proprio Trump a scegliere di far diventare i social network il canale ufficiale di comunicazione niente di meno che della Presidenza degli Stati Uniti.
Nessuno gli ha chiesto o imposto di abbandonare il sito ufficiale della Casa Bianca. Avrebbe dovuto considerare prima quali potevano essere i rischi, in un paese con una economia liberale, di mettere nelle mani di privati la comunicazione ufficiale del suo mandato presidenziale. Ma probabilmente Trump in testa l'idea di una economia liberale non ce l'ha e immaginava che essere presidente degli stati Uniti significava assumerne la proprietà. Ma per fortuna non è così. 

Pertanto tutto l'accaduto ha sostanzialmente effetti tutti positivi.

zuckerbergGli Usa hanno dimostrato che restano un Paese libero perché la loro economia non è succube della politica. 
Negli Usa da oggi la politica sa per esperienza concreta che i canali ufficiali di comunicazione istituzionale è meglio non metterli nelle mani di private aziende e lasciarli sui siti delle rispettive istituzioni che sono sotto il diretto controllo del voto dei cittadini statunitensi e non sotto quello di questo o quel proprietario di piattaforma.

Non dimentichiamo di dire che i social network hanno le loro fondamenta nel commercio globalizzato. E i loro principali sponsor soffrono terribilmente le politiche protezionistiche, nazionaliste, sovraniste di Trump. Quindi la loro avversione non è certamente dettata da un senso profondo del rispetto per certi ideali e valori che Trump ha calpestato bensì da un interesse economico ben preciso. 

In ultima analisi si comincerà a pensare che qualche legge in più per contrastare gli abusi di posizione dominante non farebbe male. Ricordiamoci che in questo momento le maggiori tre piattaforme private: Facebook, Instagram e WhatsApp, sono tutte e tre in mano a un uomo solo.
E questo invece in una democrazia liberale non va per niente bene.

 

 

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